UN’EROICA MURGIA AGGANCIA E AFFONDA IL MARTINA

We can be Heroes, just for one day. We can be us, just for one day. Possiamo essere eroi, solo per un giorno. Possiamo essere noi, soltanto per un giorno.

 

David Bowie scrisse questa canzone nel 1977, durante quello che possiamo definire il periodo peggiore della sua vita. Questa è una canzone che parla di un amore impossibile, Bowie non potrà mai stare con la sua regina. Nonostante ciò, il cantante afferma che almeno una volta, almeno per un giorno, i due amanti riusciranno a sconfiggere tutti gli ostacoli, per ricongiungersi, e far regnare il loro sentimento su tutto, anche se soltanto per un giorno.

Questa è una vittoria che parla di una squadra da diciassette sconfitte su diciannove partite, una formazione di studenti, lavoratori e pochi professionisti che cerca ogni domenica di battagliare a testa alta sul parquet con rose di professionisti. Nonostante ciò, anche soltanto per un giorno, i nostri ragazzi possono finalmente ergersi come eroi di fronte al loro amatissimo pubblico.

Il Martina arriva a Santeramo forte della vittoria nel girone d’andata e speranzoso di ripetersi e di allontanare una Murgia distante soltanto due punti. La formazione ospite può vantare fra le sue fila il playmaker canadese ex University Of Ottawa, Presutti, e l’ala Fabio Argento, giocatore navigato per la categoria.

Santeramo invece presenta al suo pubblico il nuovo Atlante in casa Murgia Basket: Francois Affa, subito ben accolto e amato dal Palavitulli.

La Murgia Basket è nei primi due quarti, a dir poco, spumeggiante: segna nel primo e nel secondo rispettivamente 24 e 23 punti e lascia intravedere una difesa senza precedenti nel girone d’andata concedendo soltanto 14 e 18 punti. I nomi che invece urla sempre più spesso Roberto Ficarra al microfono, a cui la Murgia ha regalato in occasione del suo compleanno un’emozionante vittoria, sono quelli di Francois, 14 punti e 15 rimbalzi, il cui linguaggio del corpo lascia trasparire una voglia di vincere e una grinta non indifferenti, Stefano, 18 punti totali, sempre di più giocatore chiave e two way player (importante tanto durante le transizioni offensive quanto in quelle difensive), e Billy Dee, top scorer  con 19 punti e uomo dei momenti difficili.

Le squadre si apprestano a rientrare negli spogliatoi con il tabellone che recita 47 – 32 per la Murgia.

Al ritorno, però, la Murgia vive un incubo. La squadra ammirata prima dai tifosi produce almeno 10 delle 17 palle perse totali e perde l’identità acquisita nelle precedenti frazioni di gioco. Il castigatore di questo momento buio della Murgia è Adam Presutti, che con un irreale 61% dal campo e 50 % da tre realizza la bellezza di 24 punti, di cui 15 soltanto nel terzo quarto. Di qui un parziale di 10 – 23 e il tabellone che recita 59 – 55.

Dopo tre minuti, nel quarto quarto, il Martina passa per la prima volta in vantaggio dopo il primo quarto. Per raccontarvi questo momento, abbiamo chiesto l’aiuto di Coach Console, che ha dichiarato:

“Innanzitutto faccio gli auguri al grande capo Roberto Ficarra e lo ringraziamo per le paste che arriveranno domani (ride, ndr). Detto ciò, cosa ho pensato nel momento del sorpasso del Martina? Beh, devo ammettere che un po’ di paura l’abbiamo avuta, perchè giocare dopo tutte quelle sconfitte comporta un fardello sulle spalle a livello psicologico non indifferente, e credo che la cosa più importante della vittoria di oggi sia stata la capacità di reagire in quel momento, perchè è veramente difficile da spiegare, ma in quel momento ci è cascato il mondo addosso. Siamo stati davvero bravi, e penso che la capacità di reazione e di difendere insieme nei momenti di difficoltà sia la cosa più importante da cui ripartire in vista delle prossime gare.”

Perché sì, da qui, la Murgia ricomincia ad ingranare. E l’azione da cui la nostra squadra simbolicamente riparte è caratterizzata da un no look di Erry Difonzo dal quoziente di difficoltà incalcolabile per eleganza, esecuzione e soprattutto pressione per il momento e la giocata, che raggiunge Billy Dee, che conseguentemente scarica per Francois che realizza il 65 – 63.

Il Palavitulli è un calderone di rumori e colori che spaziano dalla faccia pallida di chi non si è ancora ripreso da quando ha visto la Murgia perdere un +20 di vantaggio a quella rossa di chi non ha mai smesso di urlare “Noi vogliamo questa vittoria!” o di canzonare i giocatori avversari con un colorito “Scemo!”.

Ma una volta lì, la Murgia non molla più il timone e vince per 72 – 66, davanti al suo pubblico in festa, per la seconda volta in questo campionato.

 

Francesco G. Pontrandolfo, Social Media Manager.

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