LORENA TOSCANO: UNA STELLA “MURGIABASKET” IN SERIE A2

Nel firmamento del basket femminile di un certo livello brilla da poco tempo una stella tutta santermana, anzi una stella targata “Murgiabasket”: Lorena Toscano.
La giovane atleta murgiana di 23 anni, alta 1,68 metri, nata a Markgröningen (Germania), vive a Santeramo anche se dal mese di febbraio 2015 è stata adottata dalla squadra brindisina dell’“Intrepida Basket Brindisi” o meglio dalla “Guarnieri Tour Operator Brindisi”, società che da quest’anno milita nel campionato femminile di serie A2. Un bel traguardo per la cestista santermana dopo aver militato nella “Murgiarosa”, nella “Basilia Potenza” (2009-2011) e nella “De Florio Taranto” (2011-2012), queste ultime due iscritte al campionato di serie A3.
Lorena ha mosso i primi passi con il pallone a spicchi in mano a Santeramo, in particolare nella “Murgiabasket”, arrivando a giocare, già a 14 anni, nella squadra femminile in serie C. Fin da piccola ha messo in mostra le sue doti cestistiche tanto da essere, poi, accalappiata dalla “Basilia Potenza”. Il suo ruolo è sempre stato quello della playmaker.
Oltre a giocare a pallacanestro Lorena è iscritta all’Università di Bari e studia “Lingue”.
Con lei, molto gentile e cordiale, abbiamo scambiato due chiacchiere per conoscerla e farla conoscere meglio.

Che cos’è per te la pallacanestro?
Rappresenta tante cose. Ormai è qualcosa che possiedo dentro, non è solamente lo sport che pratico, è lo stile di vita che ho scelto di seguire. La pallacanestro mi ha regalato e dato la possibilità di crescere umanamente in una maniera stupefacente.
La prima volta che sono andata via di casa per giocare avevo solo sedici anni e così ho potuto incontrare moltissime persone lungo il mio ancora breve cammino cestistico e da tutte ho sicuramente, nessuna esclusa, appreso qualcosa. È come se fosse un mondo a parte, più piccolo, dove tutti amano fare la stessa cosa: è incredibile!
Tra l’altro alcune mie care amiche le ho conosciute grazie a questo sport. In più è sicuramente divertimento da un lato, sacrificio e sudore dall’altro. Non puoi pensare di giocare a pallacanestro senza voler sudare in palestra, allenandoti per migliorare, giorno dopo giorno. Sotto questo punto di vista è una bella e continua battaglia anche perché il talento non basta, secondo me. Poi, quando si “lavora” praticando uno sport che si adora fin da quando ne ho memoria, penso che non si possa chiedere niente di più.
Come ti sei avvicinata a questo sport? Dove hai iniziato? Hai seguito le orme di tua sorella Sabrina?
Ho cominciato a giocare non appena la mia famiglia si è trasferita a Santeramo. Avevo 5 anni e già guardavo mio fratello Giuseppe e mia sorella Sabrina giocare. Sicuramente guardare loro mi ha portato a voler provare e, poi, a non lasciare più.
Come sei arrivata a giocare a Brindisi? Da quando sei là?
A febbraio 2015 i dirigenti dell’“Intrepida Basket Brindisi” mi hanno proposto di giocare per loro per poi disputare i playoff per salire di categoria. Ho subito accettato, non potevo assolutamente lasciarmi sfuggire quest’occasione.
Mi sono trasferita definitivamente a Brindisi per quest’anno sportivo: mi sento come a casa anche se quando sono a Brindisi mi manca la mia famiglia e quando sono a casa mi manca Brindisi. E’ un po’ strano ma funziona così.
Che emozione si prova a giocare in serie A2 ad un passo dalla massima serie?
Credimi, ho sognato questo momento per tanto tanto tempo.
L’emozione è forte, fortissima. Sto lavorando e cerco di migliorarmi giorno dopo giorno, sperando di poter fare sempre meglio, sia mentalmente sia fisicamente.
Come ti trovi con le tue “colleghe” di squadra? Con chi hai stretto di più amicizia?
Le mie compagne sono fenomenali. Adoro questa squadra, siamo tutte unite e penso che uno spogliatoio così sia difficile da trovare. Non potevo chiedere di meglio. E la società mi ha accolta benissimo, sia come giocatrice sia, come mi definisco io, “figlia a carico” (breve sorriso). E’ una grande famiglia.
I tuoi genitori che dicono? Sono contenti?
Loro sono sempre con me, mi supportano sempre: soprattutto nella pallacanestro non mi hanno mai limitata. In tutte le scelte che ho, e che non ho preso, loro sono sempre là a darmi i loro consigli. Sono molto felici perché la loro figlia è felice.
Ho notato che, in una partita, hai realizzato tanti punti (14): cosa ti dice il tuo allenatore?
Da quel momento, in una partita giocata in casa, finalmente credo di essermi sbloccata. Spero sia solo l’inizio, ma non per fare solamente tanti punti, anche per giocare senza troppa tensione in modo da giovare a tutta la squadra. Fondamentalmente il mio ruolo è la mente in campo quindi bisogna lavorare tanto anche sulla testa per trovare sempre migliori soluzioni per tutte le mie compagne. Comunque i miei allenatori sono contenti se faccio bene quello che so fare, è quello che importa di più.
Tanti e tante santermane tifano e tiferanno ancora di più per te. Cosa vuoi dire loro?
Voglio ringraziare chiunque usi un po’ del suo tempo, anche solo per curiosità, leggendo articoli o comunque seguendo me, tutta la squadra e la società dell’ Intrepida. Ne sono onorata in ogni caso.

Lorena ha chiuso l’intervista con questo bel pensiero.

Questo per me era un sogno e ora è realtà. Qualche anno fa avevo anche pensato di smettere perché treni non ne stavano passando. Ora ho imparato che non si deve mai mollare e smettere di crederci se si desidera qualcosa così intensamente.

Vorrà dire che tiferemo non solo per la “Murgiabasket” e la “Murgiarosa” ma anche per l’“Intrepida Brindisi”.

Vito Silletti

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