MARCO CAGGIANO, ASS. COACH DELLA SQUADRA SENIOR MASCHILE

Il mister Vito Console non è solo in panchina ma ha al suo fianco Marco Caggiano, 36 anni, un valido coach assistant che viene dalla vicina Altamura. Marco è stato allenatore dal 2006  sempre e solo a Santeramo. Si può dire un “aficionado” della Murgiabasket Santeramo.

Anche con lui ci siamo fermati a chiacchierare per conoscere meglio il suo pensiero.
Come e quando è nata la tua passione per il basket? 

È iniziata per caso, per volontà di mio fratello più grande che cominciava ad appassionarsi al basket Nba e voleva che io imparassi al suo posto, ormai troppo grande. Stiamo parlando di 25 anni fa ed il play maker della nazionale era Fantozzi. Mi sembrava uno sport per sfigati, tutti i miei amici facevano calcio! Dopo qualche mese é diventato l’amore della mia vita.
Oramai sei un volto familiare nella famiglia Murgiabasket. Da quanto tempo sei impegnato con questa società? Da quando alleni?

 

Conosco Roberto Ficarra e la Murgiabasket ormai da dieci anni, da quando ho deciso di cominciare ad allenare. Anni appassionanti fatti di viaggi, amicizie e tanti ricordi bellissimi!
Quest’anno sei coach assistant. Quali sono stati i tuoi incarichi, negli anni precedenti, nella Murgiabasket?

 

Ho allenato quasi tutte le categorie giovanili, ho fatto da coach assistant in serie D e in serie C2 e vanto una esperienza di capo allenatore in C2.

Molti pensano che l’apice della mia avventura in panca possa essere la finale sfiorata per la promozione in C1. Io, invece, ricordo con maggiore affetto le gare vinte con le giovanili che mi hanno arricchito maggiormente dal punto di vista umano perché con i ragazzi tutto l’impegno che ci metti sinceramente ti ritorna indietro centuplicato.
Cosa significa essere coach assistant? Quali sono le tue mansioni?

Essere coach assistant vuol dire aiutare il coach in palestra a curare i dettagli ed in partita a dare una lettura meno emotiva e più lucida delle fasi di gioco. Ho avuto la fortuna di collaborare a lungo come assistente di coach Polucci e da lui ho imparato tanto e ho assorbito la voglia di essere sempre professionali se pur in un mondo non professionistico come il nostro.
Ho notato che, quando sei in panca, hai sempre con te un tablet. A cosa ti serve? Dai delle indicazioni al mister Vito Console?

 

Il mio tablet mi serve per lo scout e per avere più dati possibili da poter fornire durante la partite a coach Console. E poi averlo tra le mani mi aiuta a stare calmo e a non agitarmi troppo seguendo le fasi di gara vista la mia indole.

 

Che impressione ti hanno fatto i due stranieri, Zeke e Jp? Che contributo daranno alla squadra?

 

Grazie alla Murgiabasket ho avuto la fortuna di allenare quattro americani ed un giocatore argentino! Conosco abbastanza bene la materia e credo di non sbagliarmi dicendo che sicuramente JP è il tipo di giocatore ideale per una squadra come la nostra, un ragazzo umile e con tanta voglia di lavorare.

Zeke è più talentuoso ma dal carattere più difficile che può dare brio alla squadra ed al campionato se gestito bene!

 

Alleni anche under 20 e 18. Qual è l’obiettivo?

 

Il mio obbiettivo principale è trasmettere la mia passione e la gioia nel fare questo sport! Siamo fortunati a poter praticare basket e dobbiamo dimostrarlo giocando ed impegnandoci al massimo sempre.
Che differenze noti tra la squadra maggiore e le under?

Ormai nessuna perché l’età media si è abbassata tantissimo e quindi anche nelle senior si può proporre un gioco più veloce, entusiasmante e di cuore tipico delle giovanili.
Hai qualcosa da dire ai tifosi murgiani?

Spero tanto che apprezzino, a prescindere dalle invidie e gelosie personali, lo sforzo di alcune persone di buona volontà che fanno i salti mortali per permettere a tanti ragazzi di continuare o cominciare a giocare a basket. Mio figlio ha 5 anni ed ha cominciato a giocare a basket con la Murgiabaksket. Se non ci fosse dove lo porterei?
Hai qualcos’altro da aggiungere?

Dopo 25 anni di basket ho imparato tanto. Adesso sono sicuramente maturato dopo le mie esperienze in panca ed ho capito che il basket è uno sport fantastico, bellissimo, che ci da tanto e dove bisogna impegnarsi a fondo perché non si può barare. Ti insegna la disciplina, la filosofia di squadra, ti inculca il senso di appartenenza, ma alla fine è pur sempre un gioco!

Quindi invito tutti a venire in palestra o al palazzetto con un bel sorriso sulle labbra sia che si viene per allenarsi e giocare sia, e soprattutto, per coloro che vengono a vedere la partita! BUON BASKET A TUTTI!

Vito Silletti

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